lunedì, agosto 13, 2007

CHI CI SEPARERA’ DALL’AMORE?








Prima di passare all'articolo dell'amica
milanese (la quale ringrazio sentitamente
per la sua presenza invisibile ma concreta,
e per le parole che mi ha scritto nella email
di stamani, sono sicuro, anche se noi a volte
fatichiamo per sentirLO, che anche vicino
a te Esiste), desidero dare delle risposte
a quei lettori che chiedevano notizie
sul libro del '500 di Juvara e Calvagna,
sul come contattarmi ed eventualmente
incontrarmi.

Allo stato attuale ho una discreta
disponibilità sia del libro dello Juvara
quanto delle copie dell'originale del
Calvagna.
Per quanto concerne l'invio, esso non
potrà avvenire prima del 20 di agosto.
Parecchi di voi mi chiedevano alcuni
chiarimenti circa il suo utilizzo... beh
ho sempre detto che non sono libri
per tutti e che solo chi in effetti presenta
dentro il proprio quadrato di nascita dei
segni zodiacali posti in una certa maniera
potrà penetrare sino a fondo il loro
segreto significato....

In pratica non mi stancherò mai di dirlo:
NON SONO LIBRI PER TUTTI.

Ecco perchè sconsiglio tanti di voi di
richiederli solo per curiosità... e posso
assicurarvi che "essi" non vi daranno
nessuna risposta, in diversi casi....
Quindi pensateci bene prima di richiederli,
sono a conoscenza di un mucchio di
persone che esclamano in continuazione:
"Non li capisco, qual'è la chiave?

A quelle lettrici che mi seguono da Messina,
dico senza indugio alcuno ( ripetendo quanto
dettovi dal sottoscritto in maggio), che in
settembre ci saranno buone possibilità per
incontrarci.

Alla cara Rita,
dolce e sensibile collega
blogger di splinder, che ringrazio per il
suo pensiero carino nei riguardi del mio stato
di salute rispondo dicendole che non sarebbe
una cattiva idea conoscerci nel caso in cui tu
dovessi venire in sicilia come mi hai appena
scritto su Gmail.Anche a te dico che per averli
i libri dovrai aspettare il 20 di agosto.
Se è stato scritto che dovremo conoscerci...
allora a nulla varranno le nostre supposizioni.

Altra menzione importante la merita una lettrice
di Cagliari,che in silenzio... e forse con un pò
di timore, oltre ad aspettare i libri suindicati,
desidera da tempo parlarmi.....
Cara M.F.C., già nell'email di risposta su Gmail,
ti scrissi proprio ieri che tu potrai farlo quando
vorrai, devi solo scriverti i miei nick di skype e
di Msn che credo siano proprio ovunque nei
blogs chiamati Jungometro......

Alessandra di Forlì mi chiedeva come fare per
determinare la natura di un evento e la sua
durata attraverso la lettura dei quadrati del
libro del '500.
Bella domanda davvero, beh ho scritto anche
di recente che questa è stata un'altra delle mie
scoperte e ti invito a rileggerti quanto da me
detto sopra, nell'articolo odierno, circa la
comprensione e l'utilizzo di libri dello Juvara
e del Calvagna.





CHI CI SEPARERA’ DALL’AMORE?


Ciascun uomo prima o poi nella
vita incontra il dolore.
Come faremmo a conoscere la gioia,
se non facessimo esperienza del
suo contrario, la sofferenza appunto,
nelle sue molteplici e variegate
sfumature?

Allo stesso modo non sapremmo
cosa sia il giorno, se non avessimo
conosciuto anche il buio della notte.
Tuttavia, ci sono molte vite
contrassegnate misteriosamente e
quasi profeticamente dal dolore,
in modo più incisivo rispetto ad altre.

E il dolore più intenso è quello
vissuto in solitudine, quando il
nostro cuore trabocca di pena,
di angoscia: noi siamo
irrimediabilmente soli e neppure
il nostro angelo viene a confortarci.

Ci sono dolori che la vita ci assegna
e ai quali non possiamo sottrarci.
Nonostante ciò,molti altri sono creati
dalla nostra stessa volontà ed
intenzionalità o da quella altrui:
i tradimenti degli amici, dei fratelli,
dei mariti o delle mogli, gli abbandoni,
le calunnie e tutte le sofferenze legate
alla sfera morale o degli affetti o dei
sentimenti o della malattia nostra e di
altri (e ciascuno potrebbe stilare il
proprio elenco), in cui ciascun uomo
grande o piccolo, importante o comune,
colto e indotto- rivela tutta la sua
vulnerabilità, perché colpito nel centro
del proprio essere, dove dimora la
nostra vera essenza.


E’ nell’assenza che paradossalmente
sperimentiamo in modo quasi pungente,
la mancanza, l’incompletezza, la finitezza,
proprio perché siamo stati generati dall’Amore
e siamo chiamati costantemente ad esso, fino
al giorno in cui quello stresso Amore
raccoglierà i nostri giorni in unico fascio
di luce, portandoci in un’ Altrove, la Casa
in cui abbiamo abitato a lungo e da cui
un giorno siamo partiti.

Ma finché stiamo percorrendo il nostro
cammino, il dolore verrà spesso a visitarci.
Magari ci rivolgiamo al nostro angelo, a Dio
(a qualunque religione o scuola di pensiero
apparteniamo,) e gli chiediamo di avere pietà
degli oggetti della nostra tenerezza, della
solitudine dei cuori, di coloro che si amavano
e sono stati separati…


Esiste un brano, a mio parere molto
consolatorio e al contempo forte,
di Paolo di Tarso, che nei momenti della
desolazione, rinvigorisce la speranza.
Se lo si recita come un mantra, ossia con
un ritmo lento, le parole -ciascuna di
esse ha un significato profondo- scendono nel
nostro cuore e diventano parte di noi.


Fin da quando ero giovane, nello sconforto
più totale, anche inconsapevolmente,
mi accorgevo di ripetere nella mente più e
più volte queste parole, che si possono
riassumere nel concetto:

TUTTO CI PUO’ CAPITARE, MA NON
DI ESSERE PRIVATI DALL’AMORE DI DIO.

Lo trasmetto volentieri al caro fratello
Davide e agli amici di Jungometro.

“Io sono persuaso che
né MORTE,
né VITA,
né ANGELI
né PRINCIPATI,
né PRESENTE
né AVVENIRE,
né POTENZE,
né ALTEZZA
né PROFONDITÀ
né ALCUNA ALTRA CREATURA
potrà mai separarci dall'amore di Dio,
in Cristo Gesù,
nostro Signore"
(Rm 8,38-39)

Con l’augurio che anche chi non ha un
preciso riferimento religioso possa
prendere da queste parole la FORZA
e la SPERANZA, perché l’Amore vero,
in qualunque modo lo si possa chiamare,
è POTENZA che pervade tutto l’Universo
e parla un solo linguaggio , al di là e
oltre qualsiasi credo.


Augusta