giovedì, febbraio 19, 2009

Sensi e attacchi di panico


"Riprendo con rinnovata gioia la trattazione di argomenti
che sento miei e verso i quali avverto una naturale e innata
inclinazione personale."
Ma prima permettetemi di esternare la mia sempre più
crescente delusione riguardo alla stragrande maggioranza 
dei frequentatori di questo portale( da me usato  principalmente
come collegamento con gli altri siti e blogs..) che non offrono 
davvero spunti di riflessione costruttivi e di confronti aperti 
eccetto quelli che settimanalmente collaborano con la loro 
presenza ed i loro vissuti in condivisione alle mini-conferenze 
ed ai quali tutti indistintamente desidero inviare un affettuoso 
grazie.

Sono passati diversi mesi dal mio ultimo intervento che ho
proposto alla vostra attenzione in tema di "psico-changing"
ovvero il cambiamento attraverso il linguaggio della
comunicazione( Erickson e Watzlawick).
Gli autori che amo e leggo approfonditamente su questo
argomento sono quelli evidenziati fra parentesi.Devo dire che
non mi è mai stato possibile per ovvii motivi non citare nomi
quali Freud e Jung entrambi sempre presenti nei miei scritti.
Spesso nei  miei posts sconfino molto volentieri nel mondo
psicogenealogico della Schutzenberger ed in quello delle
costellazioni familiari di Bert Hellinger dopo essermi sospinto
nel passato( ma sempre presente) della sofistica greca ed in
quello della filosofia pragmatica cinese.
Il tema di oggi prende spunto non solo dalla lettura di questi
autori citati ma anche da alcune esperienze dirette che mi sono
state raccontate da alcune lettrici poco tempo fa.
Tutto quello che riesco ad assorbire viene da me rielaborato ed
offerto a quanti come dico sempre si trovassero acasualmente a
sostare in Jungometro.

Tante sono le scuole e correnti di pensiero che si occupano 
del senso e degli attacchi di panico con in testa quelle freudiane
e junghiane.
Lungi da me e dalle mie "insufficienti" conoscenze il voler proporvi
non so quali mirabolanti tecniche per affrontarli e superarli.
Rimango sempre fermamente convinto che in quei casi gravi e
conclamati bisogna fare ricorso alle strutture professionali
preposte.Questo non toglie che ciascuno di noi e quindi anche il
sottoscritto non possa esprimere il punto di vista personale acquisito
nel tempo non solo dalle variegate letture ma anche dagli incontri
personali avuti.Se esistono dei testi specifici di divulgazione alla
portata di tutti significa allora che "tutti" possiamo farci una idea 
personale sull'argomento in questione senza con questo creare 
alcun disagio alla nostra o altrui persona.
Qualunque evento di tipo traumatico che incroci la nostra vita come
per esempio la perdita del/lla nostro/a amato/a oppure un  abbandono...
non potranno mai essere cancellati dalla nostra "memoria" perchè 
essi sono stati degli accadimenti vissuti in prima persona.
Questo significa anzi vuole ricordarci che " il passato non si può
in nessuna maniera cambiare".Ma se esso irrompe continuamente
nella nostra quotidianità impedendoci di vivere il presente e di non
farci progettare il nostro futuro allora sarà necessario ri-collocarlo 
al suo posto: NEL PASSATO.
Le costellazioni familiari come anche la creazione del proprio albo
psicogenealogico possono esserci davvero di aiuto in quanto attraverso
tali tecniche spesso si operano sorprendentemente dei veri e propri
"miracoli".Grazie alle sessioni di costellazione familiare si fa rivivere
acasualmente e inconsciamente al soggetto le stesse emozioni forti
del passato facendogli come attraversare una sorta di "inferno interiore"
doloroso ma necessario perchè poi giorno dopo giorno egli avrà
sempre di più consapevolizzando il tutto relegandolo sempre più
distante da sè.Questo significa che la ferita esisterà sempre ma essa
sarà paragonata come ad una cicatrice destinata nel tempo a rimarginarsi.
Invece la psicoterapia strategica breve interviene in maniera circolare
e paradossale esattamente al contrario di come agirebbero i normali
psicoterapeuti( freudiani e junghiani).
In sostanza essi esasperano in " momenti o tempi ben definiti", il
ricordo, producendo nel soggetto una specie di saturazione collassante
e tutto questo utilizzando il pragmatismo filosofico cinese: 
" spegnere il fuoco aggiungendo sempre più legna" cioè soffocandolo.
Nella nostra realtà occidentale invece verranno usate le metafore
paradossali che distrarranno confondendo( la parte sinistra dell'emisfero...)
la linearità e ordinarietà del pensiero e dell'immagine che in quel momento
il soggetto aveva di sè.


P.s.
Chi volesse approfondire il tema  può rivolgersi al sottoscritto il quale
potrà indirizzarlo a delle letture pertinenti e specifiche( ricordo che sono
un libraio ndr..) oltre a segnalarvi  diversi specialisti  del settore che 
operano in Italia.
A presto
D.C.