giovedì, dicembre 15, 2005

Il mistero del Graal prosegue


Durante il suo peregrinare


il santo Graal

approda.......



Molte fonti autorevoli vogliono la coppa nel castello Corbenil in Bretagna,

da cui in seguito sparì diventando irrintracciabile.

Quanto ci sia di vero in questo pellegrinaggio di Giuseppe è difficile dirlo con

precisione, ma poichè il percorso compreso tra il sud della Francia e la Cornovaglia

è così ricco di leggende, tradizioni, credenze e riferimenti storici, è comunque difficile

negare a priori ogni ipotesi, anche se, molto obiettivamente, non è possibile identificare

degli oggettivi parametri in cui porre la vicenda.

Le tradizioni medievali citano molte reliquie riconducibili al Graal o che comunque

furono poste in relazione all'Ultima cena di Cristo( piatti, coppe, coltelli, tavoli, sedie,

pezzi di pane, tovaglioli, etc.).

Riferendosi solo a questo vasto patrimonio, non è possibile individuare degli elementi

con i quali ricostruire la storia del Santo Graal; il fatto che molte di queste reliquie

siano poste proprio lungo il percorso che ipoteticamente fu seguito da Giuseppe di

Arimatea, è una ulteriore conferma della diffusione delle credenze e del loro

solidificarsi in un contesto geografico ben definito. Gli storici esenti da ogni influenza

scaturita da quella immaginazione di cui hanno bisogno sempre i narratori, guardano

con attenzione un solo reperto ricco di problematiche e di strane connessioni con il

Graal: la coppa di Valencia.<span style="COLOR: rgb(0,0,0)"> Conservato nella cattedrale della città spagnola, il reperto

è costituito da tre parti ben definite:

1) una coppa superiore di pietra

2) una tazza ovale in pietra, usata capovolta come base, con iscrizioni in arabo

3) una struttura con manici sbalzati e decorati con pietre preziose, che unisce

la parte superiore a quella inferiore.

Mentre la struttura è opera di un orefice medievale, la tazza e la coppa sono

forse più antiche. Delle diverse analisi dell'iscrizione, gli archeologi hanno fornito

più di una interpretazione, che comunque non è mai in grado di legare in modo chiaro

il calice di Valencia alla figura del Santo Graal.



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