giovedì, novembre 06, 2008

Autoregressione. L'altra faccia del Similia similibus curantur.


"Sono veramente molto entusiasta per l'attenzione
che tantissimi di voi mostrano alle mie proposte,
su : psicogenealogia astrologica, transgenerazionale
e sulle costellazioni familiari.
Posso dire che anche in Sicilia, terra di conquiste...
e lontana dal resto di Italia, incominciano a farsi
sentire i prodromi di una "rinascita" ed un interesse
crescente per tali settori.Questo non può che rendermi
superfelice, perchè, forse grazie agli scritti in questi
3 anni di Jungometro, dedicati a Moreno, Jodorowsky,
Schutzenberger ed Hellinger, avrò spero scatenato
un interesse molto ampio."


Tempo fa, mi occupai di questo argomento, molto
in voga negli ultimi tempi specie negli USA, e poi
di riflesso anche qui in Italia; mi ricordo che in quella
occasione esortai tutti coloro che si sentivano attratti
da tale metodica, a non lasciarsi andare a facili
entusiasmi e avvedutezze.
Dissi pure che è importantissimo avere accanto
qualcuno che vi segua in tutte le fasi, denunciando
quindi la troppa facilità e imprudenza di tanti a tentare
questa esperienza da soli.
Una seduta di regressione può dare la possibilità di
mettersi in contatto con molto di quello che la mente
ha registrato a nostra insaputa, permettendo dunque
di " vedersi" con precisione nel passato.
Ciò risulterà utile nei momenti in cui si dovranno
prendere delle decisioni importanti e utili e che possano
servire dopo a ripristinare, per certi versi, l'equilibrio
della propria vita come pure nelle relazioni con gli altri.
Condurre da soli un dialogo con il proprio sè è possibile.
Bisogna solo avere molta pazienza e saper aspettare....
affinchè i risultati delle nostre nuove decisioni possano
manifestarsi nella vita di tutti i giorni.
Il consiglio è quello di rivolgere a se stesso una sola
domanda alla volta e, allo stesso tempo sentire e capire
come ascoltare la risposta.
E' innegabile che subito cominceranno ad affluire nella
coscienza molte informazioni, il trucco sta nel mettere a
tacere il lato razionale della nostra mente e quindi il lato
sinistro del cervello.
Vedrete che pian piano le porte dell'archivio akashico
( memoria inconscia collettiva) si apriranno... permettendo
così di avere risposte inimmaginabili a quel momento.
Quindi, una seduta di regressione può potenziare di molto
una terapia tradizionale, perchè abbiamo preventivamente
permesso a delle nuove informazioni di emergere e salire
dunque in superficie, aumentando il livello di conoscenza
dei nostri schemi di vita, senza così ricorrere a fonti esterne.

Nelle regressioni ipnotiche, quelle guidate dal
terapeuta( che consiglio maggiormente), è
chiaro che si è tutelati bene in tutte le fasi.
Grazie a queste tecniche regressive, succede
che emergono ricordi di eventi, fatti, nomi, date
e luoghi che con certezza non appartengono
alla persona in esame.
E se invece le appartenessero sotto una altra
denominazione, forma, ed in maniera indiretta?
Se il tutto appartenesse invece alla coscienza
familiare di tipo transgenerazionale, mi chiedo,
il soggetto come potrebbe mai saperlo?
Rimanendo nella massima obiettività personale,
devo però rammentarvi di andare a rileggervi
anche gli articoli scritti dal sottoscritto tempo fa
e tratti dagli studi degli anni '70 del prof. Quevedo
Gonzales sulle capacità "trasformistiche" dell'
inconscio, da lui definito " il talento dell'inconscio",
lo scrivente in quell'occasione vi mise in guardia
sulle sue innate capacità di " mimetizzazione".
Credo che tanti interrogativi determinanti, per
un certo verso risultino ancora senza risposta.
Una certezza però anima la mia coscienza: "la
consapevolezza di essere sulla strada giusta....."!!
insciallah