Le professioni di aiuto.
Neurologo, psichiatra, psicoterapeuta e psicologo.
Cosa spinge dal punto di vista transgenerazionale il discendente a "scegliere" una di queste professioni? Cosa è accaduto in famiglia e nell'albero? Perchè il discendente deve "farlo"?
Quando si parla di professioni di aiuto, come neurologo, psichiatra, psicologo e psicoterapeuta, non si tratta quasi mai di una scelta casuale o puramente razionale. Spesso dietro questa vocazione c’è un movente invisibile, una spinta interiore che può avere radici nel passato familiare, e che viene alla luce attraverso il campo transgenerazionale.
Vediamo cosa può celarsi dietro la scelta di queste specifiche professioni. Attraverso il nostro PDF dedicato ai mestieri e professioni dal punto di vista transgenerazionale.
NEUROLOGO
Il senso transgenerazionale:
Il neurologo si occupa del cervello, delle sue strutture e delle sue malattie fisiche. Quando un discendente sceglie questa professione, spesso nella genealogia è accaduto qualcosa legato a:
Traumi cerebrali, ictus, demenze o malattie degenerative non elaborate emotivamente;
Silenzio forzato: qualcuno non ha potuto più comunicare (perdita del linguaggio, afasia, Alzheimer);
Privazione cognitiva: un antenato è stato considerato “pazzo” o “non normale” e stigmatizzato dalla famiglia.
Il discendente, diventando neurologo, cerca di "riparare" quel trauma restituendo dignità e conoscenza a ciò che nel passato era avvolto da paura o ignoranza. Spesso lo fa in modo tecnico, scientifico, per dare ordine al caos vissuto da qualcuno dell’albero.
PSICHIATRA
Il senso transgenerazionale:
La psichiatria unisce medicina e mente, trattando le malattie psichiche gravi. Un discendente che la sceglie può essere portatore di una storia familiare in cui:
Ci sono stati suicidi, ospedalizzazioni psichiatriche, istituzionalizzazioni (manicomi);
Qualcuno ha vissuto forti crisi psichiche non comprese e vissute con vergogna;
Si è tentato di “curare” con mezzi violenti o repressivi un disagio psichico.
Il discendente vuole guarire ciò che è stato negato o represso con la forza. Vuole usare il sapere e l’autorità medica per dare una nuova lettura, più compassionevole, a una “follia” antica.
PSICOTERAPEUTA
Il senso transgenerazionale:
Chi sceglie di diventare psicoterapeuta spesso è il "guaritore ferito" dell’albero genealogico. Questa persona:
Ha sentito il dolore invisibile della famiglia e ha sviluppato un’empatia acuta;
Ha vissuto in un ambiente dove non si poteva parlare, dove i conflitti venivano nascosti;
Ha ereditato un trauma emotivo che richiede relazione, parola e ascolto per essere trasformato.
Il terapeuta è spesso chiamato a “guarire la psiche” là dove c’erano ferite invisibili: abusi taciuti, traumi relazionali, silenzi pesanti, lutti mai elaborati. Vuole creare uno spazio di parola che in famiglia è mancato.
PSICOLOGO
Il senso transgenerazionale:
Chi sceglie la psicologia ha spesso avuto bisogno di capire ciò che accadeva nella famiglia, sin da piccolo. È il bambino “osservatore” che si domanda:
“Perché mamma è sempre triste?”
“Perché papà è violento o distante?”
“Perché nessuno parla di quello che è successo?”
È la professione di chi cerca di dare un senso, spesso a partire dal proprio vissuto familiare. Dietro la scelta c’è spesso un bisogno di leggere le dinamiche relazionali e, talvolta, anche una forma di “riparazione” per chi non ha avuto voce, ascolto o sostegno.
In sintesi:
Chi sceglie una professione di aiuto nel campo mentale e neurologico:
È spesso un riparatore sistemico;
Ha ereditato un trauma, un non detto o una colpa che riguarda la mente, il comportamento, il dolore psichico o neurologico;
È il primo nella genealogia a dare spazio alla guarigione attraverso l’ascolto, la scienza o la relazione.
A volte questa vocazione è anche un modo per salvare sé stessi, prima ancora degli altri.