giovedì, luglio 26, 2007
Psicologia umanistica...... conclusione
La psicologia umanistica, chiamata anche
“terza forza” nacque come reazione sia
alla PSICOLOGIA SPERIMENTALE (“prima forza”),
ma soprattutto alla PSICOANALISI di Freud
“seconda forza”), che fondava i suoi guadagni
speculativi sui concetti cardine di inconscio
e di pulsione.
Molti allievi di Freud espressero delle
critiche circa la necessità di trovare
perennemente nel passato le origini
delle patologie e dei conflitti.
Anche gli psicologi umanisti misero in
discussione la necessità di scavare nel
nostro lontano passato pieno di traumi
e di nodi irrisolti e si concentrarono
sul presente, su cui agire con
consapevolezza e creativamente.
Non si deve misconoscere la portata degli
impulsi inconsci, tuttavia è necessario
procedere oltre, per mettere in grado la
persona di risolvere i propri traumi con
tecniche differenti rispetto a quelle
usate nelle sedute psicoanalitiche.
Insomma ci si rese conto che lo studio
delle patologia non era la strada
migliore per conoscere la realtà.
Freud aveva compiuto una parte del
lavoro.
La psicologia umanistica, -con le
sfumature differenti che ciascun psicologo
portò al suo interno come contributo
inedito ed originale- si concentrò sulle
caratteristiche connotative della
persona sana, per estenderle anche agli
individui con sofferenze o disagi psichici.
ALCUNI CONCETTI – CHIAVE
Unicità ed irripetibilità dell’essere umano
Ciascun individuo possiede sul piano
biologico un codice della vita,
(o software della vita, come l’ha definito
qualche studioso), il DNA, che è diverso
per ogni uomo.
Se a livello biologico siamo così unici,
allo stesso modo tale unicità si manifesta
a livello psicologico ed esistenziale.
In tale senso a ognuno di noi è data
l’opportunità di una realizzazione così
profonda, personale e comunque universale,
da diventare essa stessa esperienza di un
significato più vasto da dare alla vita.
Nuovo significato di malattia
Ogni disagio psicologico o malattia viene
a dirci che il cervello sta tentando di
liberarsi di progetti di vita innaturali,
subiti a causa di circostanze particolari
o su pressione degli altri.
Nella pratica professionale, soprattutto
con i giovani, che in genere oppongono
meno resistenze rispetto agli adulti, ho
visto operare dei veri e propri cambiamenti,
allorché la persona ha cercato di non
opporre resistenza al disagio
(ansia, depressione, attacco di panico,
vuoto esistenziale, etc,), ma lo ha
accolto pienamente, domandandosi:
”Che cosa mi vuole dire questo sintomo?
A cosa mi sta chiamando?
Dove mi vuole portare?
Quali prospettive mi sta aprendo?”
Il senso del dolore
Ogni essere umano tende a liberarsi
dal dolore morale o psichico,
attraverso le più svariate metodiche:
assunzione di farmaci, esperienze di
“sballo”, costante necessità di
sfogarsi e di parlarne con gli altri.
Pur affermando il valore della
condivisione e dell’utilizzo di
tecniche idonee per lenire il dolore,
è necessario non opporsi ad esso.
Un distacco, un abbandono, la fine
di qualcosa, un problema di lavoro,
un lutto possono essere occasione
di rinascita.
Il dolore rielaborato ci dà la
possibilità di esplorare nuovi
orizzonti e si appella all’
ENERGIA VITALE che ciascun uomo
possiede, dove risiede il seme
della guarigione.
Amore adulto e amore immaturo
Maslow, principale esponente di
questa scuola insieme a Rogers,
ritenendo che l’amore sia un mezzo
importantissimo per il raggiungimento
del benessere e dell’autorealizzazione,
distinse però due forme di tale sentimento:
1.AMORE B (Being Love)
2.AMORE D (Deficiency Love)
Il primo tipo di amore (che per E. Fromm
nello stupendo libro “Essere o avere”
corrisponde alla categoria dell’ESSERE)
è proteso unicamente al bene dell’altro,
senza pretesa di ricompense o di corrispondenza.
E’ un amore OBLATIVO, in “pura perdita”,
che non pretende nulla per sé, ma
gioisce unicamente del bene dell’altro
Il secondo tipo di amore
(quello che nell’accezione di Fromm appartiene
alla categoria dell’AVERE) è infantile, egoista ,
immaturo: considera l’altro un possesso ed un
diritto e si preoccupa solo di colmare un vuoto
e una carenza.
Esso genererà piacere, ma, inevitabilmente,
anche sofferenza.
Fattori che determinano la salute psichica
e l’autorealizzazione.
Alle due forme di amore ipotizzate da Maslow
corrispondono due differenti modalità di
vedere la realtà.
La prima sarà caratterizzata da apertura
verso la vita e verso le esperienza che
essa ci offre.
Non solo, ma in questa prospettiva l’essere
umano trascende i propri bisogni immediati
per aprirsi verso esperienze di grado
superiore e di significativo spessore spirituale.
La seconda limiterà il soggetto dentro gli
spazi angusti de proprio io, enfatizzando
la carenza, con prospettive di corto
respiro, basate principalmente sulla
soddisfazione dei bisogni materiali e
di sicurezza.
La persona psicologicamente sana è quella
che ha raggiunto l’autorealizzazione.
Ma quali sono i MEZZI che contribuiscono a
determinare la realizzazione di sé e
quindi uno stato di benessere?
Maslow e seguaci ne indicano diversi:
La CREATIVITA’ in tutte le sue manifestazioni
ed espressioni
La CONTEMPLAZIONE estatica
La BELLEZZA, non come intesa dalla società
contemporanea, ma come categoria dello spirito
La MEDITAZIONE
L’attenzione ai VALORI DELLO SPIRITO
L’ARTE e le sue opere
L’austriaco Viktor Frankl, ad esempio,
suggerì attività soddisfacenti e
contemplative come dipingere, costruire
oggetti, creare giardini, apprezzare la
bellezza e l’amore.
Atri pensatori, invece, si aprirono
ai contributi derivanti dalla cultura
orientale (buddismo, sufismo, Yoga)
Concezione dinamica dell’esistenza
La vita è cambiamento.
Ogni giorno nel nostro corpo muoiono una
quantità incredibile di cellule ed altre
si generano nuovamente.
Non è possibile fissare la vita, così
come a volte si fa con il dolore,
rimanendo ancorati ad esperienze che ci
paralizzano, impedendo a noi stessi di
esprimere potenzialità e risorse e di
inoltrarci per nuovi sentieri.
Tutto scorre e muta, cambia incessantemente:
è il concetto di IMPERMANENZA,
idea-cardine della filosofia buddista e
di altre filosofie orientali.
Un ciclo esistenziale si chiude, un
altro se ne apre.
La vita è un viaggio incessante, un
continuo entrare ed uscire, dalla nascita
(usciamo dal grembo di una donna)
alla morte (un altro grembo,
quello della terra, ci accoglie).
Non c’è tempo per lo stallo in
questa prospettiva esistenziale.
Maslow seppe trarre vantaggio e volgere
in positivo anche due periodi molto bui
della sua vita, in uno dei quali fu
colpito da un grave malattia, che lo
costrinse ad abbandonare persino
l’insegnamento accademico,
che era la sua professione principale.
La gerarchia dei bisogni di Maslow :
un percorso dal determinismo alla libertà
Maslow elaborò anche una piramide dei
bisogni, abbastanza conosciuta anche tra
i non addetti al lavori.
L’uomo è costantemente spinto ad agire
dalla MOTIVAZIONE, che viene innescata
ogni qual volta avverte che il suo
equilibrio interno è stato modificato,
ossia quando avverte cioè un bisogno.
Analizzando la gerarchia sotto riportata,
si nota come rappresenti non solo il
percorso di un singolo individuo,
ma dell’umanità stessa, nella sua d
imensione evolutiva.
Infatti il genere umano fu in grado di
aprirsi a VALORI IMMATERIALI, solo
dopo aver superato i bisogni vitali
primari: necessità di procurarsi il
cibo, di lottare per la sopravvivenza,
di pensare alla protezione e alla difesa,….
Solo dopo fu in grado di rivolgersi a
VALORI PIU’ ELEVATI, a riprova del
fatto che il determinismo, i
n una concezione dinamica ed
evolutiva può essere superato
e neutralizzato.
A mio parere, l’uomo contemporaneo
soffre molto a livello psichico
(si vedano gli episodi di SQUILIBRIO
di cui la cronaca quotidianamente
ci dà notizia) perché non ha ancora
sostituito l’impegno della lotta per
la sopravvivenza
(nella società occidentale tutti
sono in grado di sopravvivere!)
con la scoperta di un orizzonte
di senso che sappia motivarlo e
guidalo verso una felicità non
effimera ed illusoria.
Molto ci sarebbe da dire a proposito
di questa gerarchia di bisogni_valori,
ma un blog non ha la pretesa di
esaustività, quanto piuttosto quella
di segnalare, di informare, di
seminare, di porre interrogativi….
Si può accennare sinteticamente ad
alcune delle caratteristiche
personologiche che connotano
l’individuo realizzato:
realismo
apprezzamento delle cose e
delle persone
a concentrarsi sui
problemi piuttosto
che su di sé
inclinazione all'autonomia e
indipendenza
capacità di intimità
spontaneità
identificazione con l'essere
umano come totalità
capacità di avere rapporti
umani positivi
capacità di avere esperienze
profonde
capacità di tenere distinti i
mezzi dagli scopi
senso dell'ironia
creatività
originalità
AUGUSTA
Ieri,dopo essere sceso dalla moto,
vicino casa,mi sono sentito molto
strano fisicamente... erano le 13.
Riesco, purtroppo a sentire
in modo molto netta e chiara,gli
effetti tutt'altro che lievi del
dinamismo planetario solare sul
mio Urano, in quanto è davvero
aumentata la frequenza cardiaca
del sottoscritto, mentre i valori
pressori erano nella norma.
Il caldo di questi giorni e di
adesso credo che abbiano parteci-
pato alla danza..ed alla causa di
tutto ciò.
Il tutto è durato un 2 orette, e
questo mi ha da subito fatto
balenare che anche qualche altro
pianeta rapido( LUNA o
MERCURIO),vi abbia preso parte,
fungendo da relais....ho sentito
indistintamente di non aver subito
da solo questo stato...
Allora.. ritorniamo a noi cari
lettori, intanto devo dirvi che
al team di Jungometro si è aggiunto
un altro medico ed anche specialista
in " Medicina ayurvedica maharishi",
avendo conseguito questo prestigioso
attestato in Perugia superando bril-
lantamente il corso, ed io
sono felicissimo e onorato
di averla fra di noi e facente parte
della famiglia di Jungometro.
Ben arrivata dott.ssa Lucia e grazie
per avermi portato i primi articoli
dei suoi appunti da condividere con i
visitatori di questo blog.
Inoltre volevo ringraziare quei
lettori che " riescono" a vincere
e superare quel muro che apparen-
temente sembra ergersi fra loro
e me... e riuscire finalmente a
esternare senza mielismo e/o
soggezione quello che effettiva-
mente hanno dentro.
Questo tipo di weblog, per certi
versi insolitamente interattivo,
non è stato creato per acquisire
commenti esterni( sapete quante
di quelle volte la funzione è stata
disattivata e quanto,ahimè volte
dimentico di leggerli e cosa più
grave di rispondere, passando
magari per scortese) e non perchè
umanamente non ci facciano piacere
e che non siano costruttivi e di
raffronto, ci mancherebbe... e che
amo molto il dialogo verbale, tipo
le skypecasts che mesi orsono
organizzai con molto profitto...
in skype e che quanto prima, rip-
roporrò con il collega Synapse e
spero anche con la vostra presenza.
E' che tra la famiglia,la libreria,
le riunioni e gli incontri,il tempo
che mi rimane non mi basta nemmeno
per dormire....e questo solo
perchè la giornata è di 24 ore.
Ricordo per i " nuovi" che questo
diario ha solo uno scopo:
DIVULGARE.
Prospettare tanti interrogativi,
e cosa molto importante per lo
scrivente, condividere i suoi
studi, ricerche ed esperienze con
quanti anche acasualmente si tro-
vassero in uno specifico momento
della loro vita a navigare all'
interno di Jungometro... perchè
queste sinergie sincronistiche che
sembrano affidate al caso in realtà
vi assicuro sono legate alla
totalità.
Concludo col dire agli affezionati
divoratori di pagine del blog che
a breve riceveranno una risposta
ai loro commenti postati in Jungometro,
non mi è stato possibile farlo ora
per motivi solo di tempo....
P.S. Rocco, i tuoi dati anagrafici
sono davvero interessanti, alcuni
tuoi " simboli" sono uguali a quelli
della cara Augusta, nonchè ai miei.
Anche questa dobbiamo definirla casua-
lità o coincidenza significativa?
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