domenica, settembre 14, 2008

Psycho-changing and self-unconscious compulsion-Psico-changing e auto-compulsione inconscia



Mi piace cominciare questo breve intervento citando il nome di una
scrittrice e poetessa nobel nel 1996 che si chiama Wislawa Szymborska
che amo molto assieme a Cioran.
La Szymborska utilizza espedienti retorici quali l'ironia, il paradosso,
la metafora per illustrare temi filosofici e le ossessioni sottostanti.
Le sue poesie evocano ampi enigmi esistenziali e toccano argomenti etici.


In campo psicologico ci si è sempre posto il quesito se l'insight fosse
necessario o meno, non dimenticando, cosa non trascurabile, che il
raggiungimento di questa ridefinizione o intuizione possa richiedere
molto tempo.
E se non fosse necessario andare a scavare nel passato per rimuginarlo
di continuo, senza fine? Nel passato non c'è nulla che si possa cambiare.
Si vive l'oggi, il domani, la settimana ventura, il mese venturo, speriamo
l'anno venturo e si va avanti così, chiedendosi cosa c è dietro il prossimo
angolo e godendosi la vita mentre si va avanti.
Secondo il sottoscritto sarebbe più adatto nella vita di tutti i giorni, per la
nostra salute e stabilità psichica non scordarsi che bisogna essere flessibili,
avere il senso dell'umorismo nei riguardi di se stesso e del mondo ed infine
guardare sempre al futuro. Ecco perchè spesso basterebbe poco,
una intuizione et voilà trovata la soluzione.
Piccoli passi...riescono a far ottenere grandi effetti , proprio come scrivo
da tempo, la palla di neve che rotolando diventa una valanga inarrestabile.
Molte persone vivono nel timore continuo di poter commettere degli errori
e spesso sia il numero quanto la gravità dei loro errori non supera mai
quelli degli altri.Malgrado questo sia ai loro occhi palese non riescono a
mitigare nemmeno per poco la loro ansia e angoscia.
Vi racconto una storia da intendersi sia al maschile che al femminile:
Una donna molto intelligente ed abituata a prendere da sola le proprie
decisioni nel campo lavorativo, da tempo incominciò ad incontrare difficoltà
con uno dei suoi superiori.
Il suo operare in maniera individuale, sicuro e aggressivo irritava e
rendeva teso non poco questo suo dirigente il quale non perdeva tempo di
umiliarla soprattutto davanti a tutti gli altri colleghi.Lei ovviamente era molto
offesa e di conseguenza lo trattava con distacco ed un sussieguo ancora più
accentuati con il risultato che l'uomo inaspriva di più le sue reazioni.
In questi casi il passo dal licenziamento o le dimissioni è davvero breve
per la insostenibilità della situazione-gioco.
Risulta chiaro che è necessario spezzare questo gioco perverso pena la
perdita del lavoro e il disagio psichico che ne conseguirebbe sarebbe
disastroso. In questi casi bisogna agire sulla realtà e l'immagine che ha la
persona che ci sta di fronte in questo caso il superiore.
Il cambiamento del comportamento può avvenire solo se si effettui una
comunicazione non verbale che arrivi alla parte destra del cervello dell'uomo
ricordando che i canali della comunicazione umana sono molteplici
e assai sottili. La tecnica paradossale e inaspettata è quella di aspettare la
prossima scenata è reagire guardandolo negli occhi dicendo come
imbarazzata: "signor X è da tanto tempo che volevo dirglielo ma non sono
mai riuscita a trovare le parole. Lo so è una follia...ma devo dirglielo..
quando lei mi tratta in quella maniera..io mi sento rimescolare tutta.
Un turbamento continuo mi pervade e che non so spiegarmi...lo so
che è una follia ma non riesco a trattenerlo. Può darsi che lei mi ricordi
mio padre....Finita questa recita è bene allontanarsi alla svelta senza
dargli il tempo di dire nemmeno una parola.
E se a partire dal giorno successivo il comportamento del suo superiore
diventasse come per incanto più conciliante ed educato cosa diremmo noi?
Magia!!!!

Alla prossima e continuate pure a scrivere descrivendoci i vostri
disagi e problemi.