Il pianto del sogno,
prende il sopravvento della verità,
mentre il segreto dell'anima solitaria,
diventa mistero.
Un volto... diventa segreto della notte
che ha l'eco del tempo che segue.
Le lacrime, hanno segnali particolari,
le mie si creano dalla profondità
dell'intimo, dal sussurrare della poesia.
I singhiozzi, si poggiano segreti
sullo sguardo dell'ombra,
i brividi, si nascondono
sotto la pelle del mio intimo,
i riflessi dell'addio,
nel disegno dei perchè.
da " La pioggia dei colori"
di: Alfia Cosentino
Iniziare questo articolo odierno, dopo aver
letto questi versi non è cosa facile.
Tanto sono belli, profondi, tristi e pieni di
interrogativi queste tue parole Alfia.
Ho sempre detto a chi mi conosce che non ho
un grande spirito poetico....ma di fronte a questi
versi non è facile non commuoversi e pensare.
Il passato che emerge.......
La mattina dell'11 della seconda domenica di novembre,
di un mese che sempre mi ha affascinato e attratto, mi ha
regalato un " insieme di frammenti onirici".
Alcune immagini erano davvero collegate al vissuto
quotidiano( un amico e collega libraio che mi parlava di
alcuni libri, e poi, il fondatore della libreria dove lavoro che
mi ha fatto assistere, ovviamente sempre nel sogno, ad un
suo specifico stato d'animo, pieno di commozione e
dispiacere, probabilmente per motivi familiari). Infine la
immagine onirica e simbolica presentatasi per ultima, che
secondo il sottoscritto, potrebbe essere interpretata in
maniera duplice. La prima fortemente simbolica-inconscia
e cioè di natura psicogenealogica( il mio vissuto familiare di
tipo transgenerazionale), che dovrebbe collocarsi come
periodo intorno ai 4-5 anni della mia vita, e poi relegato,
sicuramente dentro il serbatoio del mio inconscio personale.
La seconda, sicuramente di natura archetipica, prelevata e/o
catturata nel serbatoio dell'inconscio collettivo-mitico
universale....
Esattamente, questo secondo punto, mi ha subito fatto
pensare alle 3 Parche o Moire.
Nel sogno vi erano queste 3 figure femminili, vestite di nero
( lutto?) osservavano una scena, che non mi ricordo quale,
mentre nel contempo svolgevano una specie di rituale
personale, diverso in ognuno di esse. Nitidamente, ricordo
che una delle 3 tesseva....( Cloto, la filatrice?).
Tempo fa, in un altro articolo mi occupai delle Moire e in
maniera breve vorrei ridescriverle, almeno per quanto ne
possa capire io, non avendo fatto studi classici.
Cloto, la filatrice, era identificata come quella che regge in
mano la conocchia e tesse le fila della vita umana. Lachesi,
la distributrice, cioè colei che assegna all'uomo il suo fato
ed infine Atropo, colei alla quale non si sfugge.
Ebbene, queste figure mitiche, osservavano la scena in
silenzio...mentre il sottoscritto, sempre nel sogno,
osservava il tutto "dall'alto".
Era come se stessi vedendo un film di cui forse ero il
regista. Nella giornata di oggi( domenica),
approfittando della solita visita ai miei, subito ne ho parlato
con mia sorella, la più grande del gruppo familiare, la quale
dotata di una meravigliosa " ipersensibilità e notevole
memoria", mi è venuta in aiuto con la sua memoria storica
familiare.La mia cara sorellona, ricorda molti fatti della mia
primissima infanzia, oltre a quelli che sentiva raccontare
dalle nonne e dalla bisnonna Angela. Il colloquio con lei
è stato davvero stupendo e rivelatore sotto tanti punti di
vista e ad ogni suo particolare, arrossivo e mi emozionavo,
facendomi capire come lo studio della psicogenealogia
possa aiutarci a capire e localizzare certi nostri blocchi
e comportamenti ai quali, molte volte non riusciamo a
dare o trovare una risposta.
Che sia la mia bisnonna Angela la figura che
" dicono" sia sempre con me?
Forse perchè porto il nome del suo unico figlio,
il mio dolcissimo e generoso nonno?
Mi raccontava mia sorella di lei, che era una donna molto
religiosa e non solo contemplativa... stava spesso seduta
con la Bartolomea(...) a ripetere il Santo Rosario e sempre
pronta( e) ad aiutare i tanti compaesani che andavano a
trovarle, in specialmodo per " trattare" i bambini che
avevano problemi più o meno gravi, per quell' epoca.
Mi narrava, mia sorella, con dovizia di particolari di tutto
quello a cui assisteva, perchè attratta e incuriosita. Era
quasi sempre presente e attenta ai particolari, dalle frasi
ai rituali e alle preghiere che entrambe recitavano,
per guarire le persone che si recavano da loro.
Sapevano tutto di tutti!!
Oggi le definiremmo: guaritrici, sciamane, curandere, maman
ed altro.Di sicuro erano in grado di "dialogare e ascoltare
presenze sovrasensibili" che presumibilmente suggerivano
loro tanti rimedi.Erano molto rispettose della natura in genere
e ne rispettavano i dettami. Erano a conoscenza di svariati
rituali religiosi e naturali, che mettevano sempre al servizio dei
sofferenti che lo richiedevano, senza mai percepire nulla!!!
Il rito della pietra levigata e infuocata...., quello della occhiatura
eliminata con una rapidità sorprendente erano alcuni dei rituali
visti da mia sorella.
Ma il racconto fattomi da mia sorella che più mi ha colpito ed
affascinato è stato quello da lei visto tante volte, in quanto
aiutava la Bartolomea diciamo ad operare.... cercando di
carpire e di capire cosa lei ripetesse molto velocemente in
quei frangenti. Quando le portavano dei bimbi piccolissimi
che erano affetti da " vermi intestinali" e che si dimenavano
tanto piangendo in continuazione, la Bartolomea con la
collaborazione di mia sorella, tendeva un filo di circa un
metro, facendone tenere una estremità appunto alla mia
sorella maggiore.
Recitando delle frasi, dicendo delle parole poco
comprensibili... recideva a pezzetti quel filo e....mia sorella
assisteva così probabilmente ad un rito antichissimo di
guarigione.Nel bambino, mano a mano che il filo diminuiva
la sua lunghezza parallelamente diminuiva il pianto sino a
cessare del tutto. Alla fine del rito , sul pannolino di stoffa
rimaneva tutto quello che era stato espulso.
Cosa posso dire, beh, che sono riconoscente all'astro
notturno che stamani mi ha permesso di sapere, capire e
svelare alcuni aspetti del mio passato psicogenealogico
di cui non ero assolutamente a conoscenza,
spalancandomi nel contempo altre " porte".
Ma quello che più mi ha gratificato interiormente è stato il
venire a conoscenza in questa maniera del mio passato
familiare e di avere avuto notizie su questa bisnonna che
parrebbe mi stia sempre vicina.
Cara bisnonna, dopo aver salutato la sorella, ti ho inviata
una preghiera di " assistenza" per Pino e Maria che
sicuramente vicino a te saranno, lassù....
Con affetto
Tuo nipote