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giovedì, novembre 20, 2008

LA PACE DEL CUORE( post numero 1000)


Blogspot.com il sito di google dove è nato il piccolo
network( blogs-sito)Jungometro proprio con
questo intervento odierno mi segnala che esso
è il post numero 1000.
Francamente devo dire che sarebbe stato un
traguardo che mai avrei pensato di
raggiungere dal lontano 4-novembre 2005.
Spero con tutto il cuore che almeno dai miei

e altrui scritti siano emersi suggerimenti
e proposte utili a tutti i visitatori che magari
in certi frangenti della loro vita si siano trovati
ad incrociare la mia strada e la mia vita.

Con affetto
D.C.

Il mio risveglio mattutino... proprio
quando il sole si stava svegliando, mi ha
regalato una sensazione di gioia... mi è
sembrato come se...." qualcuno o qualcosa,
una mano vellutata per l'esattezza mi
accarezzasse il cuore... e mi trasmettesse
ondate di calore, dolce e difficile da descrivere...
era come se sapesse che proprio in quel
momento mi abbisognasse".
Non perdiamoci d'animo.Continuiamo giorno
dopo giorno ad alimentare la fiaccola della
speranza.Che la luce, l'amore e il perdono ci
sostengano sempre, affinchè possiamo
riconoscerci tutti, ogni giorno....
nella grande famiglia universale

Nella mitologia, il nostro centro...
spesso è rappresentato da un tesoro..
oppure dalla terra promessa...
Sappiamo quanto forte sia il bisogno
di guarigione( del corpo,dell'anima e
del cuore).Attraverso il nostro Mandala
della coscienza attribuitoci sin dalla notte
dei tempi...facciamo emergere il nostro
"Eroe"...assecondiamone la disponibilità
che ha di misurarsi con l'ignoto, le
paure ed i mostri del profondo, che
rappresentano i guardiani delle porte
che danno accesso al nostro "Destino".

Intraprendiamo con coraggio il viaggio
all'interno di noi stessi, perchè solo
così finalmente e fatalmente individueremo
i nostri talenti,e conosceremo lo scopo
della nostra vita e condivideremo sia gli
uni che gli altri" l'amore e la speranza"
che serviranno a guarire il pianeta.
insciallah

venerdì, settembre 21, 2007

Anahata, the chakra of the heart, the love and the yoga.Anahata, il chakra del cuore , dell'amore e lo yoga.















Sono consapevole che ci sono diverse lettrici di
Jungometro, sicuramente più adatte a scrivere
articoli su queste tematiche.
Vedi Cinzia( la curandera) e Rita (il percorso interiore).
Ma, è sempre stata una mia peculiarità, il mettere in
rete post, che per un qualche motivo, mi " smuovono"
in taluni momenti della mia vita.

Il cuore è associato alla disponibilità a dare ed a darsi.
Nello yoga, e nel sistema dei chakra, su cui si fonda
tale disciplina, amore e cuore hanno una precisa
collocazione di interdipendenza.
Amore e cuore si trovano nel quarto chakra.
I chakra, sono dei centri di energia, distribuiti lungo
tutta la nostra colonna vertebrale.
I primi sei corrispondono ai plessi della fisiologia
occidentale e dal loro corretto funzionamento
dipendono la nostra salute e benessere.
Il settimo invece, apre alla continuità, fra il macrocosmo
e il microcosmo.I chakra quindi ci assicurano la giusta
funzionalità biologica ed il nostro conseguente corretto
agire a livello psichico.Una buona pratica yoga aumenta
la consapevolezza di sè ed in particolare amplifica la
capacità di percepirsi come entità autonoma e ben
definita.

Yoga, termine sanscrito, significa: riunire ciò che si
presenta diviso, ed il suo obiettivo finale è proprio quello
di riunire, fondere, materia e spirito, partendo dalle fratture
che sperimentiamo nel quotidiano.
Ad esempio:
fra mente e corpo, terra e cielo, sacro e profano,
vita e morte e immanente e trascendente.
Significa porsi e far parte di un equilibrio armonico e
naturale, come il movimento lunisolare e come suggerisce
l'immagine del TAO, che riunisce in sè le due polarità
cosmiche: Yin e Yang.

Il quarto chakra o Anahata( chakra del cuore), allude sia
al battito cardiaco dell'alternarsi della dimensione
individuale quanto alla vibrazione primaria, l'AUM o OM.
Tralasciando ai più competenti del sottoscritto, la funzione
fisiologica che presiede questo chakra.... quello che
più mi piace evidenziare è la sua correlazione, il suo
legame evidente di attuazione nei rapporti interpersonali,
mi riferisco in particolare alla capacità individuale innata
di " donare" senza nessuna attesa di reciprocità.

In pratica, non è questa la sostanza dell'amore?

In particolare, quel tipo di amore, inteso come presa in
carico del bisogno altrui, senza nulla aspettarsi in cambio!

Abbiamo visto che amare significa anzitutto accogliere
i bisogni dell'altro, proprio come fa il cuore anche dal punto
di vista fisiologico.
Mi sarebbe piaciuto approfondire oltre all'amore "altruistico",
anche quello definito "egoistico", dove la dialettica
aggressività-tenerezza è sempre molto forte.
Chissà se in un prossimo futuro, ispirato, non possa
scrivere il mio personale pensiero al riguardo.



Il mio aver voluto scrivere questo articolo sul quarto chakra
e sullo yoga è scaturito, sempre da motivazioni e spunti che
possano permettermi/ci di relazionarci con l'altro sesso con
differenti modalità.
Ebbene in questo caso, sappiamo bene che noi possiamo
gestire i nostri rapporti interpersonali facendo uso sia di
una componente aggressiva quanto di un'altra , intrisa di
forte tenerezza.
Ovviamente,possono esistere e coesistere entrambe queste
strategie comportamentali.
Ricordiamoci solo che se per motivi specifici dovessimo
scegliere la modalità aggressiva, beh allora in quel caso
non parleremmo più di quarto chakra ma bensì del terzo
( chakra del potere).

Oggi, non è certo facile risolvere i continui problemi di
relazione in cui siamo coinvolti, questo perchè i rapporti
sociali sono sempre più fitti ma superficiali e la tentazione
a risolverli grazie alla aggressività è molto forte.

" Stai seduto in riva al fiume e aspetta che passi il
cadavere del tuo nemico".

Chi non conosce questa massima filosofica cinese, che
racchiude in se l'atteggiamento passivo-fatalistico dell'oriente.
Proprio da questo motto, varrebbe la pena di chiedersi, fino
a che punto siamo davvero in grado di condizionare gli
eventi che attraversano la nostra vita, e se forse non sia
giunto il momento, di ridimensionare la tendenza diffusa a
voler determinare tutto e tutti.
Abbandoniamo questo delirio di onnipotenza che tende
a convincerci sempre di più che possiamo definire dall'inizio
alla fine il corso delle nostre azioni.

Mi sorge spontanea una domanda:
Non può essere invece che gli accadimenti rispondano ad
una " logica" e seguono un andamento, che forse, dico forse,
solo in minima parte riusciamo a influenzare e determinare
con la nostra volontà?

Insciallah
Davide Costa

sabato, agosto 18, 2007

The heart….and the prayer-Il cuore....e la preghiera




















Essere in possesso di una personalità
arcaica e ancestrale, e vivere giorno
dopo giorno il quotidiano cammino, ci
porta in taluni momenti della propria
vita a giungere finalmente alla tanta
agognata e sospirata meta.
Sono questi, giorni di feconda
immersione nel Suo mondo e.....
grazie....per le Vostre benedizioni.

Il cuore e... la preghiera

Quando si riesce ad incontrare Dio,
quando si comprende la via della
comunicazione con Lui, non ne sono
coinvolti soltanto la mente, i sensi o
il corpo. Avviene qualcosa in più,
qualcosa di diverso che include tutti
gli elementi suddetti, ma li rende altri,
li supera; qualcosa che non trova
nome, almeno nei trattati di psicologia
e di psicoanalisi.

Di cosa si tratta?


Credo che ciò che si prova quando si
prega autenticamente sia un sentimento
tutto interiore, spirituale, che mi piace
identificare in quello che la Bibbia chiama
"cuore".Nella lingua ebraica, cuore, sta
a significare quella facoltà che pone in
rapporto con Dio.
Per noi cristiani ogni battezzato è dotato
di questa facoltà, ma se non viene educata
ed esercitata, essa faticherà non poco ad
introdurci alla conoscenza autentica di Dio.

Lo strumento privilegiato attraverso il quale
il cuore si esprime con pienezza in tutte le
sue dinamiche è la preghiera.Essa può
prendere diverse forme, ma si distingue
sempre per il suo carattere personale.
La preghiera cristiana per essere tale, deve
essere personale, interiore e fatta in modo
continuo e costante.
Ha comunque sempre come oggetto
l'aspirazione ad unirsi a Dio ed a Gesù Cristo.

L'orazione è una vera e propria relazione fra
persone: da una parte ognuno di noi, dall'
altra Gesù.
Come in tutte le relazioni che si rispettino, è
necessario conoscere chi ti sta di fronte.
Non esiste un rapporto di vero amore se non
c'è in esso il desiderio di conoscere l'altro.
Quando tale desiderio si affievolisce, viene
meno anche l'amore.

Dal momento che la preghiera è un rapporto
d'amore tra persone, i due membri
interagiscono attivamente. Gesù ama me
come persona e non come individuo, e mi
ama così come sono e non pretende di
parlarmi, amarmi , solo se mi presento perfetto.
Io da parte mia, mi apro al suo amore totalmente,
così come sono e con tanta speranza....

Chi mi conosce, sa che tengo a dovuta distanza
qualsiasi tecnica meditativa di tipo orientale.
D' altronde è risaputo che lo yoga ed altre
discipline orientali raccolgono dentro le loro
pratiche, seppur parzialmente, sfumature di
altre religioni o di altre realtà spirituali.
In effetti chi conosce bene lo yoga sa che esso
è assolutamente inconcepibile come tecnica
se non si crede , in qualche modo alla teoria
della reincarnazione.

In questi casi anche i soli esercizi " inferiori",
come li definì lo Schultz, possono essere
sufficienti a raggiungere uno stato di
rilassatezza e di quiete senza bisogno di
passare attraverso forme pericolose di
spersonalizzazioni.
E quando il corpo non è disponibile alla
preghiera basta praticare solo una corretta
respirazione e vedrete che ridurrà notevolmente
l'eventuale stato ansioso del momento.
Una semplice respirazione estratta dallo Schultz,
prevede come inizio, un breve ciclo in tre fasi
della durata di poco meno di 15 minuti, con ad
ogni intervallo una pausa di 5 secondi fra inspi-
razione ed espirazione.

Dopo si può passare alla preghiera vera e propria,
suggerendovi di soffermarvi su qualche brano
del Vangelo e cercare di meditarlo, vivendolo
come se in quel momeno foste presenti alla
scena descritta dallo stesso.
Non abbiate paura o timore se non riuscite piena-
mente a pregare o se siete disattenti e distratti.
Non esistono preghiere cosiddette buone e cattive,
ma quello che è importante è l'intendimento vero,
autentico , che vi ha spinto al raccoglimento.
Eventualmente, potrete donare a Dio anche le
vostre manchevolezze.


Da " Guarire con la meditazione cristiana"
di Valerio Albisetti" ediz. Paoline




Stamani, di primo mattino,ho preso il mio
messale e l' ho aperto alla data odierna e
letto quello che il Signore " voleva dirmi
attraverso le sue parole " col brano del
Salmo numero 102 e dal Vangelo
secondo Giovanni di domani domenica.

" Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue malattie,
salva dalla fossa la tua vita,
e ti corona di grazia e misericordia".

Sto passando tutta la giornata.... a meditare
queste Sue parole non senza emozioni,
commozione e speranza, in specialmodo
per quelle persone che conosco da tempo e
che so non stanno bene... e per le persone
nuove incontrate da me da pochi giorni,
e che Lui ha voluto mettere sulla mia strada.
Spero e confido molto nella sua misericordia.

Con affetto
Davide