lunedì, luglio 28, 2008

Le parole, le profezie e le previsioni











Senza bisogno di credere alle maledizioni, ci si può interrogare sull'effetto prodotto da "una parola forte che accompagna una emozione forte" soprattutto se esse siano pronunciate da una figura con autorità tipo: un guaritore, un prete, un insegnante, un genitore, un terapeuta etc.Ecco perchè è in ragione delle ripercussioni inconsce di ciò che viene detto o predetto, che diffido o meglio rimango molto titubante verso l'astrologia, la cartomanzia, la lettura delle linee della mano, della veggenza e dello spiritismo. Chissà se i malanni profetizzati( l ho pensato ai tempi della mia prima conoscenza del mondo junghiano e verificato dopo per circa 20 anni), che talvolta si presentano realmente, non siano piuttosto il risultato ed il frutto delle parole dette con una certa intensità emotiva( Jung), che radicano il nefasto, la morte, l'incidente nello spirito delle persone, rendendoli possibili e prevedibili.
E' un meccanismo che modifica il corpo, lo spazio e il tempo a venire e si accosterebbe quindi alla
realizzazione automatica di una profezia, creando per l'appunto uno " stress da profezia".
Potrebbe essere questo l'occhio malvagio di cui si parla in numerosi racconti, leggende, storie di stregoneria e di cattiva sorte? Obiettivamente ritengo che a partire dagli ultimi anni la "fisica quantistica" stia contribuendo ed apportando interessanti novità in tal senso, mentre prima venivano assolutamente ignorate e/o derise ,oggi non vengono più definite "impossibili"? Sono i segni e l'apertura dei cambiamenti in atto?