sabato, gennaio 06, 2007
Freud and Jung, magicians?
Freud e Jung, maghi?
Secondo le popolazioni antiche, il mondo
sarebbe popolato da spiriti benevoli e da
spiriti malevoli, ai quali veniva attribuita
la causa degli eventi naturali, e dei quali
si pensa che vivificano non soltanto gli
animali e le piante ma anche tutte le cose
inanimate che vivono nell'universo.
Naturalmente anche gli esseri umani,
dotati di anime capaci persino di lasciare
la propria dimora e migrare in altri corpi.
Freud, distingue fra magia e incantesimo,
in quanto l'incantesimo si risolve, solo
nell'arte di influire sugli spiriti,
placandoli, assoggettandoli, privandoli del
loro potere, invece la magia è caratterizzata
dal conoscere e far uso di strumenti particolari,
prescindendo dagli spiriti, il tutto per
assoggettare alla volontà dell'uomo sia i
fenomeni naturali, che quelli personali,
ponendosi così a difesa dell'individuo stesso,
contro i nemici e i pericoli e molto più
trasmettergli il potere di nuocere ai suoi
avversari.
Freud si rifà all'opera di Frazer-il ramo d'oro,
individuando così i principi fondamentali
dell'agire magico:il principio della similarità,
e quello della appartenenza.
In pratica se ci impadronissimo di una ciocca di
capelli, una foto... e si agisse su questi,si pensa
che le cose accadrebbero come se ci si fosse
impadronito della persona stessa.
Secondo il Frazer, bisogna fare distinzione fra
magia imitativa e magia contagiosa " ciò che viene
inteso come principio agente è non più la similarità
ma la connessione nello spazio, la contiguità, o
almeno la contiguità immaginata, il ricordo della sua
esistenza".
Secondo Freud, i desideri dell'uomo lo spingono ad
esercitare la magia, difatti l'uomo primitivo ha
una straordinaria fiducia nel potere dei suoi desideri.
Tutto quanto realizza per via magica deve realizzarsi
solo perchè egli lo vuole.
Secondo Jung, magia alchimia ,inconscio personale
e sogno sono manifestazioni diverse di un medesimo
complesso psichico, che ruota intorno ad alcuni
simboli fondamentali, che non sono state inventate
da questa o quella figura, da questo o quel popolo.
Ma vengono ritrovate da tutti e pronti all'uso
come simboli archetipici.
Jung molto legato al pensiero di Paracelso, si è
così trovato in sintonia con lo studioso, riguardo
il concetto di magia e alchimia.
La magia e l'alchimia sono pratiche utili per
portare a galla ed a termine ciò che la natura
ha lasciato incompiuto.
Per Jung oltre all'inconscio personale, già
teorizzato da Freud, nell'uomo dimori uno strato
ancora più profondo, innato, che si perde nella
notte dei tempi, che può essere definito
inconscio collettivo.
Una specie di substrato che è come una biblioteca
universale e su cui chiunque può attingere in
qualunque momento.
Ecco perchè sia le dottrine primitive quanto il
mito e la favola, siano da intendersi come
contenuti inconsci che si sono trasformati grazie
ad una presa di coscienza personale e pronti per
essere percepiti.
In sostanza, vi porto un esempio personale,
accadutomi tanto tempo fa,e spero che questo
possa farvi capire facilmente quello che
secondo me voleva dire il pensiero Junghiano.
" Era il periodo in cui muovevo i primi passi
dopo aver incontrato colui che che poi sarebbe
diventato il mio maestro...Attraverso le mie
trasmissioni radiofoniche venivo a conoscenza
di molte situazioni, sfortunate, strane,
misteriose che capitavano alle persone che mi
chiamavano in radio per parlarmi.
Presi inconsciamente da quel giorno la decisione
di recarmi assieme ad un mio amico studioso di
astrologia a casa di queste persone per verificare
di persona sia parlando che percependo se quanto
raccontatomi prima corrispendesse a verità.
Giorni prima una amica, attratta dagli arcani
maggiori dei tarocchi, ne comprò un tipo e me
ne fece dono .
La notte prima di recarmi da queste persone,
di cui già conoscevo il nome e la data, volli
interrogare i 22 arcani ripetendo mentalmente
il nome e la data della persona.
Presi a scrivere quello che in quel momento
le figure dei tarocchi mi trasmettevano, sui
diversi aspetti della vita dela persona che
avrei incontrata l'indomani.
Grande fu la sorpresa nel constatare che quanto
da me scritto la sera prima corrispondesse
esattamente a quanto raccontatomi dalla signora.
Nei giorni successivi fu Urano che mi venne
in aiuto nel modo in cui è solito agire,con
un flash rapidissimo mentre avevo tra le mani
in libreria i libri di Jung, sincronicità e
archetipi dell'inconscio collettivo".
Insomma basta collegarsi... al serbatoio
universale e le risposte fluiranno da sè.
Insciallah
Davide
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1 commento:
Inviato da Anonimo il 06/01/07 @ 20:47 via WEB
Caro Amico, come va ? Condivido il concetto di serbatoio collettivo. E' l'unico modo per spiegare un sacco di cose, che io da povero ignorante non posso capire.Capisco però il concetto di etnocentricità. Questo tipo di interpretazione può portare ,anzi porta ad ingannevoli risultati, sicuramente previsti in fase di stesura, suppongo. Molto interessante...
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