"Come possiamo trovare il coraggio di
essere sinceri con noi stessi, anche se non
abbiamo alcuna certezza su chi siamo
davvero?
" L'amore arriva, si insedia, e dirige tutto.
Solo le anime forti si lasciano trasportare".
P.Coelho
A volte c'è solo bisogno di un pò di silenzio;
di un pò di calma; di un pò di riposo.
A volte c'è solo bisogno di fermarsi; di fermarsi
ad ascoltare; di fermarsi ad aspettare.
A volte c'è solo bisogno di abbandonarsi;
di abbandonarsi al vento e farsi trasportare.
Jungometro è un palcoscenico di vita, al
suo interno, vivono eventi, amori, dolori,
lutti e gioie, scoperte e intuizioni.
Le storie, gli argomenti e gli avvenimenti
che qui vi si trovano descritti, sono realtà
quotidiane di un uomo che a quanto pare
difficilmente è destinato a condurre una
vita regolare...
Insciallah
essere sinceri con noi stessi, anche se non
abbiamo alcuna certezza su chi siamo
davvero?
" L'amore arriva, si insedia, e dirige tutto.
Solo le anime forti si lasciano trasportare".
P.Coelho
A volte c'è solo bisogno di un pò di silenzio;
di un pò di calma; di un pò di riposo.
A volte c'è solo bisogno di fermarsi; di fermarsi
ad ascoltare; di fermarsi ad aspettare.
A volte c'è solo bisogno di abbandonarsi;
di abbandonarsi al vento e farsi trasportare.
Jungometro è un palcoscenico di vita, al
suo interno, vivono eventi, amori, dolori,
lutti e gioie, scoperte e intuizioni.
Le storie, gli argomenti e gli avvenimenti
che qui vi si trovano descritti, sono realtà
quotidiane di un uomo che a quanto pare
difficilmente è destinato a condurre una
vita regolare...
Insciallah
9 commenti:
Gradevoli e profondi spunti di riflessione.A me piace accostarmi, su queste tue parole, del fermarsi, aspettare, abbandonarsi, specie nel campo delle emozioni amorose.
Melina
Ciao Davide...La sincerità è importante per l'essere umano in special modo con se stesso...A volte è proprio la non sincerità a far scaturire alcuni conflitti interiori.Invece se ognuno di noi potesse sperimentare quanto sia bello lasciarsi andare alla vita e all'Amore...farsi trasportare da quel fluido di energia che ti avvolge e tu non puoi far altro che abbandonarti ad esso,con fiducia,perchè sai che qualsiasi cosa che la vita ti dona,ti arriva sempre con Amore e mai per farti del male...Accettare e abbandonarsi alla vita e alla'Amore sarà sempre una benedizione...Jungometro è un palcoscenico di vita...ed io sono felice di farne parte..con le mie esperienze e il mio Amore...Ottima giornata con un sorriso.Lella
Buongiorno Lella,tutto bene?Spero di sì. Mi piace(deformazione professionale ndr)sezionare i contenuti dei commenti che mi arrivano ed elaborarli con le sensazioni che mi giungono in quel preciso istante. Queste tue parole sono quelle che a mio avviso forse ti descrivono meglio interiormente:"qualsiasi cosa che la vita ti dona,ti arriva sempre con Amore e mai per farti del male...Accettare e abbandonarsi alla vita e alla'Amore sarà sempre una benedizione...", che condivido pienamente specie chi come me è sincronisticamente junghiano.Lascio sempre aperta la porta alle emozioni ed ai messaggi simbolici e non, che mi possono giungere nella quotidiana coscienza. Grazie sempre per la tua presenza e molto più per la tua umiltà e spirito umanitario evidenti. Insciallah...sempre davide
Ciao Melina, felice di fare la tua conoscenza.Anche tu privilegi il campo emozionale degli affetti.Credo che questo in maniera innata sia una prerogativa prettamente femminile o perlomeno voi donne dimostrate a differenza di noi uomini i vostri sentimenti in maniera più netta e chiara in fatto di coinvolgimenti.Mi chiedo solo quanto l'aspettare ed il fermarsi....in amore sia preventivamente legato alle nostre scelte e se nella vita di tutti i giorni in effetti sia possibile.Forse come dice una persona a me molto cara:"L'amore quando è pronto..sarà esso a chiamarti" e meno male, perchè non potrà mai dipendere dalle nostre elucubrazioni mentali.... insciallah..sempre davide
Ciao Davide , il mio pensiero sull'amore lo conosci , ho scritto molto su questo . L'amore sa dove portarci se non facciamo resistenza , prendendoci per mano ci guida giorno per giorno , nutrendo il cuore e l'anima . Non condurre una vita " regolare " fa parte di una crescita , qualcosa per cui siamo destinati ,e inconsapevoli lottiamo , remiamo contro le onde di un mare agitato .... mnolto meglio lasciarsi andare e trasportare , per non arrivare stremati alla meta , e ogni volta che " l'onda " ci assale , aspettiamo , accettiamo e ci riposiamo ... in attesa che accada qualcosa, che rompa il silenzio , e ci indichi la via . Questo è quello che la vita ci chiede ! Un caloroso abbraccio Rita
Ciao cara Rita, si conosco bene il tuo pensiero sull'amore.Ricordo e leggo sempre i tuoi articoli interessantissimi sull'argomento e sai quanto mi trovi vicino al tuo punto di vista a volte quasi simbioticamente.Noto nel finale che anche tu ti sei soffermata sulla mia frase conclusiva aperta... "del condurre o meno una vita regolare.".Sorrido specie con te che mi conosci da tempo su questo punto. Come potrei farlo dopo la mia dichiarazione triennnale di appartenenza alla scuola di C.G.Jung:-)) ed a quella tipicamente taoista cinese?La mia era una constatazione matura da parte di un uomo che ha potuto scoprire nel tempo quanto di vero ci sia stato in quella affermazione e non che il sottoscritto ambisse ad una vita regolare( come potrei??E cosa si intende per una vita regolare?).Come potrebbe essere ciò in un soggetto fortemente lunare-nettuniano:-)) e quindi di massima apertura universale? Grazie sempre per il tuo passaggio.. Ti abbraccio caramente. Insciallah...sempre davide
Che cosa è una vita regolare??? Una vita programmata? Automatica? Senza saper vedere cosa accade attorno a Noi? Ogni giorno, ogni istante, ogni evento è diverso... irregolare... sempre nuovo... per fortuna c'è ancora qualcuno che accetta l'irregolarità della vita. Qualcuno ancora VIVO! Chi ogni tanto si abbandona, prende i suoi spazi di calma e tranquillità sa che tutto ciò fa parte della vita, dell'evoluzione, del movimento... dei cambiamenti. Inshallah. zen
Ciao zen, sorrido delle tue precisazioni poichè sono tipiche della tua giovane età( di cammino personale) ma anche perchè tanto mi ricordano di me:-)).Mi ricordo di quei tempi vissuti in un luogo a me molto caro... ed alle mie reazioni allorquando chi doveva insegnarmi... diceva qualcosa che alla mia giovane età e presunta conoscenza sembrava quasi scontata.Solo col tempo capii che non era affatto così.Prima ho dovuto lavorare sulla mia essenza egoica e poi dopo col tempo.. forse si veniva accettati. Ti sono grato per avermi fatto riemergere quei momenti a me molto cari. Circa i tuoi interrogativi sul concetto di "vita regolare" credo di aver risposto ampiamente nel commento precedente e forse l'andare a rileggere quanto il sottoscritto ha proposto di personale negli anni precedenti sarebbe stato per te di indubbia utilità."Nel nostro organismo avviene una trasformazione cellulare in generale ogni secondo...."e quindi come poter definire una vita regolare se sappiamo essere in continuo mutamento...?Forse è il caso che noi affrontassimo i nostri retaggi psicogenealogici e le immagini che ci creiamo quotidianamente.Perchè spesso la realtà che viviamo è solo una realtà inventata. insciallah...sempre davide
Sperando di non essere prolissa nè noiosa, Davide vedi tu se pubblicare solo parte del mio commento. La vita non è piatta: c’è il movimento, l’azione, il silenzio, l’attesa, la partenza, la ripresa, il contatto con il sé… che si alternano. Singoli elementi percepibili in un determinato istante e che sono già passati in minuti futuri. Questi non vanno in accordo con la fretta: il voler raggiungere rapidamente degli obiettivi, saltando le “fasi”, è una delle situazioni che più allontana da questo moto circolare alternativo. La chiamo ignorantemente “legge del contrario”: accelerando e contrastando i tempi ci si allontana da una meta, più si rallenta e più ci si ritrova vicini. Non a caso, spesso abbiamo tutto davanti al naso e non lo vediamo; càpita la vita mentre siamo occupati a fare altre cose. Ed ora arrivo a Jungometro, uno spazio dove non si riscontrano avverbi come “sempre” e “mai” in nessuna fase del suo percorso. Solo ora e qui, nel presente. Né schemi fissi, né regole dettate da una società abitudinaria. Un solo SEMPRE viene ripreso, il saluto “Insciallah”, che ha altro significato: il concetto di fratellanza universale. Un caro saluto, Aquila
Posta un commento