giovedì, gennaio 12, 2006

reincarnazione - parte quinta

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Prosegue il viaggio nell'affascinante

teoria della reincarnazione



Dopo il passaggio di durata variabile, ma pur sempre brevissimo, sulla terra



essi giungono, ci si dice, in un al di là che promette felicità celeste o tormento



infernale per tutta l'eternità, e questo per avere vissuto nell' incomprensione



della propria origine e del proprio divenire, mal preservati contro i propri



istinti naturali, da una morale tutta relativa e da nozioni religiose diverse,



imprecise, confuse e spesso contraddittorie.



I meno dotati sono dunque votati in anticipo ad una felicità minore o ad



un dolore maggiore di coloro che sono più favoriti dalla loro nascita.



Credere in una sola vita e consacrare un arbitrio onnipotente, ingiusto e



crudele, di conseguenza immorale. A questa concezione semplicistica si



oppone la credenza nella reincarnazione.



Grazie alle sue molteplici vite, l'io pensante prende coscienza della sua



essenza attraverso attraverso esperienze diverse, innumerevoli e ripartite



nel tempo.I bambini prodigio sono gli esempi viventi dei ricordi anteriori



ritrovati. Solo la reincarnazione può spiegare la diversità dei caratteri, la



varietà delle attitudini, la sproporzione delle qualità morali, in una sola parola,



tutte le ineguaglianze che turbano la nostra vita.



Se non ci fosse la reincarnazione sarebbe l'iniquità a governare il mondo.



Salomone nei suoi proverbi dice: " nulla di nuovo c'è sotto il sole, quello che è, è stato,

quello che è stato  sarà. E nel vangelo di
Matteo, al capitolo 16 versetti 13 e 14, leggiamo:

" Poi GESU' essendo venuto nelle parti di
Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli:

chi dicono che io sia?

Ed essi risposero: Alcuni
Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o uno dei profeti.

continua

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