lunedì, luglio 23, 2007

My soul is in punishment... comfort me my angel.-La mia anima è in pena...confortami mio angelo
















Questo podcast registrato tempo
fa oggi posso dedicarlo a...
me stesso!!!
My Odeo Podcast


I miei simili, potranno mai darmi
conforto....e riempire il mio cuore
quando, il suo profondo lo reclama?

NO!

La speranza è sempre lì...
Recitando e pregando la
dedica-abbandono al Divino
Cuore e al suo Santissimo
Sacramento e ponendo sempre
di più la mia anima e il mio
cuore al suo cospetto...,
che io possa, se LUI vorrà,
riceverne conforto.


"La mattina molto presto,appena
sveglio, espongo il Santissimo
Sacramento nel mio cuore, così
trascorrerò la mia giornata in
adorazione.
Come stamattina, e nei giorni
che verranno,le persone, le
cose e gli avvenimenti saranno,
ora e per sempre trasparenti
ai miei occhi, ed in essi vedrò
DIO".


Grazie a Te...
Nel mio cuore si è accesa una Luce
che mi illumina durante il mio
viaggio nel tempo;io la percepisco
in me quale segno d'amore, un amore
che scende su di me dall'alto e
dall'aldilà,(come l'anima che stanotte
è volata in cielo),e l'avverto come
una energia avvolgente che mi riscalda,
nutre, sostiene, alla quale mi apro
riconoscente e fiducioso.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Davide,grazie per aver pubblicato le mie parole.Qualcuno credo commentando me, ha detto che sono un'anima buona, Leo dice che sono un essere spirituale che sta facendo quest'esperienza su questo piano.E' un momento bruttissimo e forse sarebbe meglio non rispondere con ciò che mi viene spontaneo dire a Leo,avrei preferito non farla quest'esperienza.A chi invece ha detto che sono un anima buona rispondo, è vero che tutto ciò che si fà lo si fà perchè si sente e basta, dare agli altri è dare a se stessi, questo quando hai scelto di fare il medico, come avrei voluto anzi, dovuto fare io tanti anni fà, la missionaria, il volontariato, quando si sceglie di vivere con e per Dio.Nei rapporti privati è naturale chiedere amore se amore dai,se il bambino tende le braccia verso la madre è perchè vuole che lo prenda in braccio, se il gatto si struscia tra le mie gambe è perchè ha bisogno di coccole e fa le fusa, se un vecchietto mi dà il braccio e mi sorride, si aspetta ed ha bisogno del mio sorriso, non si può dare per non aspettarsi nulla.Ragazzi daccordo questa e quante altre filosofie, credo, fede, e tutto quanto possa servirci a trovare un personale equilibrio, una forma di star bene in un mondo dove ce n'è un bisogno assoluto altrimenti diventeremmo tutti pazzi e sarebbe inutile andare avanti,ma non dimentichiamo che colui che è predisposto a dare incondizionatamente, che diamine è a sua volta un essere umano ed ha bisogno di ricevere ,sicuramente ognuno è disposto a dare a modo suo, ma che dia per lo meno, non si può passare la vita aprendo il cuore ed il sorriso , le braccia e la porta della propria anima su un panorama assolutamente deserto.Questa è l'esperienza che stiamo vivendo, questa è la vita che ci è stata data e questa vita è fatta di rapporti umani, a cosa servono se possiamo farne a meno?Quanta amicizia ho donato senza aspettarmi nulla di simile a ciò che io ero in grado di dare, quando mi è accaduto qualcosa per cui mi avrebbe resa felice la parola di un amica/o, ho trovato il vuoto intorno a me, la ragione? Che vuoi, le persone entrano in conflitto con te, si sentono un pò meno rispetto a te e vanno via.Quanto amore ho dato, risultato la fuga.Non ho nemmeno figli, questo mese avevo addirittura accarezzato l'idea che se ne arrivasse uno sarebbe un dono del Signore e ne sarei felice, la vita dentro di me, stamattina la mestruazione è arrivata puntuale a ricordarmi che molto probabilmente non mi sentirò mai chiamare mamma.Leggo le preghiere su questo sito, invidio benevolmente tutte quelle persone che riescono a trarne vantaggio, luce, vita conforto, ristoro, non ci riesco.Forse non so nemmeno a chi rivolgermi, forse sono un errore che respira, forse.Una cosa ve la dico:avevo tempo fà deciso di chiudere a chiave l'argomento coppia, ne avevo tutte le ragioni credetemi.Un giorno arriva Michele, si innamora, vuole strapparmi via a questa decisione che avevo preso dicendo che era un delitto nei confronti di me stessa rinunciare alla possibilità di gioire ancora dell'amore.Ci riesce, ci credo ancora, impaurita, insicura, terrorizzata, Michele fa di tutto per farmi credere ancora, con successo.Adesso sono sola forse più di prima, oh esiste ancora lui nella mia vita certo, ma come?Vi sto dicendo che sono sola, che non posso appoggiarmi a lui, che non parla più, che diecilmila cose lo appesanmtiscono e lo allontanano da me, cari amici miei, il quotidiano difficile appartiene a tutti noi,una sorta di prova per metterci alla prova, ecco allora avrebbe senso quest'esperienza, la riconoscerei, affrontare la durezza di questa realtà, il dolore dell'essere umano facendo si che tutto questo non scalfisca minimamente la meravigliosa e sublime esperienza d'amore tra due esseri, Uomo e Donna, fratelli, amici.....La riconoscerei..ma non la riconosco, non mi riconosco, non ha senso.Perdonatemi, e grazie sempre per l'attenzione.Non mi era dovuta, come erronamente tanti altri credono che sia l'amore che gli viene semplicemente donato.Vera.

Anonimo ha detto...

Amico mio carissimo,
ricordo benissimo il contenuto del podcast qui pubblicato, per averlo ascoltato diverse volte in un tuo precedente momento sconforto, in cui le inevitabili prove della vita si pongono sul cammino, nostro malgrado. Non ricordo la data, ma le parole sì e ieri ti ho augurato dal profondo del cuore che l”‘angelo della consolazione” venisse a visitarti.
Ma un tuffo al cuore l’ho avvertito quando ho visionato il materiale postato: lì capito quanto le tue parole di ieri sera fossero vere. Purtroppo già lo sapevo, per averne fatto più volte esperienza diretta, come quella familiare che tu conosci bene, ma ho provato ugualmente tanta pena e sgomento e forse la tua stessa amarezza, come di chi, anche se non abbandonerà la battaglia, CONSTATA che la realtà è davvero così.

Davide caro, non sempre la quantità delle parole pronunciate o scritte sono segno di EMPATIA e di CONDIVISIONE.
C’è chi bussa alla porta per parlarti delle proprie pene, entra nella tua “casa”, vede una certa realtà, ma prosegue oltre, tutto preso dal suo discorso, e non tiene conto del vissuto, anche solo passeggero, dell’altro. A volte un silenzio attivo vale più di mille discorsi. Il tuo cuore avverte se l’altro c’è, e se sta condividendo la tua pena. Spero di essere stata chiara.

“Un guerriero della luce…non viene mai visto in compagnia di coloro che desiderano ‘consolarlo’…..Essi tentato sempre di distruggere la fiducia del guerriero, sotto il mantello della ‘solidarietà’. Quando lo vedono ferito, si sciolgono in lacrime, ma in fondo al cuore sono contenti perché pensano che il guerriero abbia perduto la battaglia. Non capiscono che anche questo fa parte del combattimento.
I VERI COMPAGNI DI UN GUERRIERO SONO SEMPRE AL SUO FIANCO, NEI MOMENTI DIFFICILI E IN QUELLI FAVOREVOLI” P.Coelho

Mi hanno commosso molto, invece, le parole che hai riportato:”La mattina molto presto,appena sveglio, espongo il Santissimo Sacramento nel mio cuore, così trascorrerò la mia giornata in adorazione. Come stamattina, e nei giorni che verranno,le persone, le cose e gli avvenimenti saranno, ora e per sempre trasparenti ai miei occhi, ed in essi vedrò DIO…".
Chi è questa anima così illuminata?

Oggi è un nuovo giorno. Ti abbraccio.
A.

Anonimo ha detto...

Edoardo De Filippo
da
Rocco F. M.

Io vulesse truvà pace;
ma na pace senza morte.
Una, mmieze'a tanta porte,
s'arapesse pè campà!

S'arapesse na matina,
na matin' 'e primavera,
e arrivasse fin' 'a sera
senza dì: "nzerràte llà!"

Senza sentere cchiù 'a ggente
ca te dice:"io faccio...,io dico",
senza sentere l'amico
ca te vene a cunziglià.

Senza senter' 'a famiglia
ca te dice: "Ma ch' 'e fatto?"
Senza scennere cchiù a patto
c' 'a cuscienza e 'a dignità.

Senza leggere 'o giurnale...
'a nutizia impressionante,
ch'è nu guaio pè tutte quante
e nun tiene che ce fà.

Senza sentere 'o duttore
ca te spiega a malatia...
'a ricett' in farmacia...
l'onorario ch' 'e 'a pavà.

Senza sentere stu core
ca te parla 'e Cuncettina,
Rita, Brigida, Nannina...
Chesta sì...Chell'ata no.

Pecchè, insomma, si vuò pace
e nun sentere cchiù niente,
'e 'a sperà ca sulamente
ven' 'a morte a te piglià?

Io vulesse truvà pace
ma na pace senza morte.
Una, mmiez' 'a tanta porte
s'arapesse pè campà!

S'arapesse na matina,
na matin' 'e primavera,
e arrivasse fin' 'a sera
senza dì: "nzerràte llà!"