sabato, agosto 11, 2007
Gurdjieff and sacred music-Gurdjieff e la musica sacra
Gurdjieff e la musica sacra
In "Incontri con uomini straordinari "
Gurdjieff racconta di come la musica
"sacra "provoca degli effetti su tutti
gli esseri viventi perchè agisce sulle
vibrazioni energetiche dei corpi e non
solo dei corpi fisici..
Originariamente tutta l'arte
(musica. pittura,scultura,danza, teatro...)
non aveva lo scopo di piacere ma era un
mezzo per trasmettere un certo contenuto
interiore.
Qualunque forma di arte che si basa su
regole matematiche viene considerata
oggettiva,l'arte oggettiva o "sacra"
comprende la conoscenza, la matematica
e la fisica: " Non sto parlando dell'arte
immaginativa ma dell'arte matematica,
non soggettiva.
Ad es. l'architetto o il musicista che
possiede una conoscenza reale di tale
regole riesce ad ottenenere lo stesso
risultato con chiunque venga a contatto
con la sua creazione.
Quindi chiunque conoscendo la formula
può costruire la forma perfetta
suscitando la stessa emozione.
" Egli dimostrò quanto asseriva
componendo lui stesso delle musiche.
Fu perciò musicista senza esserlo
( per trasciverle sugli spartiti si
avvalse dell'aiuto di un suo discepolo:
il pianista e compositore De Hartmann) e
davanti ai suoi discepoli suonava queste
composizioni di musiche che gli servivano
per il semplice ascolto o per la meditazione
o per accompagnare le danze da lui create e
chiamate semplicemente Movimenti.
Danze sacre e musica sacra fanno parte
delle strategie o meglio del Lavoro che
Gurdjieff utilizzava nella scuola da lui
fondata "Istituto per lo sviluppo
armonico dell'uomo" e venivano usate per
sviluppare Il "ricordo del se"che il
principio base da cui partire per
intrapendere La Via che porta a......
LEO
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3 commenti:
Non ti riposi mai?
P. A.
Solo quando non ci sarò, mi riposerò:-))
Ciao
Volevo ringraziare l'anonimo/a del suo complimento sul concetto di EGO..... e di canalizzazioni evidenziatomi su qualche post precedente.
Sono sorpreso nel scoprire nel commento anonimo( come mai, difficoltà a qualificarsi forse che nasconde un lieve senso di inferiorità?)una dotta preparazione
junghiana che mi lascia davvero senza parole.
In effetti Jung definiva il termine
EGO, più o meno come sinonimo di" ordinaria coscienza vigile", mentre era risaputo che in Freud tale termine contenesse sia componenti
consce e inconsce.
Jung riteneva altresì che gli archetipi provenienti dall'inconscio collettivo fornissero l'EGO, di simboli, per motivarlo e guidarlo.
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