giovedì, aprile 10, 2008
Recensione del libro " Teorema del pensiero aureo" di Pino Pullella!
Opero questa incursione solo per
qualche recensione di rilevante importanza.
E' finalmente pronta ed in vendita la prima
opera di un certo interesse di mio nipote
Pino Pullella che sono sicuro non tarderà
a far parlare di sè.
Il libro è richiedibile presso gli indirizzi
email che trovate nel mio sito e nei blogs
dove è presente Jungometro.
Un grandissimo in bocca in lupo.
Il suo costo è di euro 14,00
Prefazione di Davide Costa
Scrivere una prefazione sulla nascita di una opera,
è sempre un compito arduo, poiché si presume
che la si debba conoscere a fondo....
In questo caso mi ritengo davvero " onorato",
come diciamo qui, nella nostra terra di Sicilia,
essere stato scelto a tale scopo, dal mio nipote
acquisito Pino Pullella.
Numerose volte mi aveva parlato di questo suo
lavoro, che lo ha tenuto inchiodato davanti alla
macchina da scrivere per 15 anni lunghissimi.
Adesso la sua fatica letteraria vede la luce e io
non posso che augurargli un felice “cammino”.
La sezione aurea o numero aureo, emerge in
natura come risultato della dinamica di
alcuni sistemi.
E' stato ritrovato, nella struttura della conchiglia,
nelle dimensioni della foglie, nella distribuzione
dei rami negli alberi.
Nell'antichità, gli Egizi ed i Greci conoscevano
bene questo numero. Lo avevano scoperto in
natura, utilizzandolo poi, nell'arte, in architettura
e nella filosofia. I greci pensavano che il rapporto
aureo rappresentasse la proporzione “ideale”
del corpo come il viso e il dorso, o tra gli arti
e il corpo intero.
La sezione aurea fu perciò usata come guida
per riprodurre accuratamente il corpo umano
nella pittura e nella scultura. Il numero d’oro
venne usato anche nella geometria sacra,
utile per la costruzione d’imponenti cattedrali
(ad esempio, Notre Dame di Parigi).
Lasciando queste interpretazioni all'autore,
a me interessa porre l'accento sul
concetto di numero nel tempo.
Il numero è presente nella vita dell'uomo sin
dalle sue origini. Una delle più alte
manifestazioni filosofiche - scientifiche si
afferma, circa seicento anni prima di Cristo,
a Crotone con Pitagora.
Ai pitagorici va il merito di aver realizzato
il metodo sperimentale, di aver uguagliato
l'unità al punto e di aver inoltre trovato che
le figure geometriche soggette al tatto ed
alla vista sono perfezione di numero e davvero
grandioso è, bisogna pur dirlo, il concetto di
far significare al numero una idea.
La dottrina pitagorica, nelle sue linee
fondamentali, viene perseguita da Platone,
Plutarco, Cicerone e Virgilio per arrivare a
Dante attraverso S. Agostino e S. Bonaventura.
Dei Padri della chiesa il più grande è stato
senz'altro Agostino, dalla scienza del quale
deriva poi quella del doctor seraphicus
Bonaventura, maestro a Dante di mistica
francescana.
Continua nel libro.....
Teorema
Alla luce di quanto la mia mente è riuscita a scoprire,
in tutto questo tempo, per tutto quello che può
esserci dietro una conchiglietta, sono arrivato ad
una conclusione importante: la sezione aurea,
la spirale logaritmica o meglio ancora, tutto quello
che è riconducibile al numero di Fidia ?=1,618033,
ha permesso ad un animaletto come il Nautilus,
di non scomparire, usando la sua conchiglia aurea
come scudo a tutti gli impressionanti e spaventosi
cambiamenti che lo hanno fatto sopravvivere alla
decadenza del nostro secolo, che fra tutte le ere e
le catastrofi che hanno attraversato il nostro mondo,
è davvero il peggiore.
Infatti, se è vero che le proporzioni divine danno
immortalità ad animali e consentono longevità
ad opere degliesseri umani, anche i pensieri che
pervadono tutti gli esseri, possono esistere in
eterno e potranno essere interpretati nella
maggioranza dei casi come archetipi di un
inconscio collettivo.
Introdotto e sviluppato da Jung, L'inconscio
collettivo, per definizione, rappresenta un
contenitore psichico universale, vale a dire
quella parte dell'inconscio umano che è comune
a quello di tutti gli altri esseri umani.
Esso contiene gli archetipi, cioè le forme
o i simboli che si manifestano in tutti i popoli
di tutte le culture.
Gli archetipi esisterebbero prima dell'esperienza,
per questo apparirebbero come istintivi.
Istinto che guida Jung alla deduzione che
l'inconscio collettivo è la struttura della psiche
dell’intera umanità, sviluppatasi nel tempo è
suddivisibile in inferiore, medio e superiore.
L’inferiore è legato alle radici arcaiche, al passato.......
Continua nel libro.....
Ho conosciuto Pino Pullella a motivo della sua professione.
Nei vari incontri mi ha manifestato un’idea che stava
maturando da tempo: il problema dell’esistenza di Dio.
Siamo stati concordi nell’affermare che la Fede è dono di Dio.
Dono da accogliere liberamente. La certezza della Fede,
trasmessa dai genitori e dalla Chiesa è
superiore a tutti i dubbi.
Pino ha voluto aggiungere un ragionamento “scientifico”,
oserei dire, anche se non è proprio della scienza
dimostrare l’esistenza di Dio, come è certo che essa
non può dimostrare la non esistenza di Dio.
Ho incoraggiato questa sua ricerca: nella bozza del suo
elaborato ho colto l’intuizione di leggere nell’osservazione
della natura, nell’evolversi dell’arte, soprattutto nell’architettura
e nella musica, nella logica matematica un ragionamento che
dà una conclusione alla sua ricerca.
Alla certezza “razionale” della Fede, si può aggiungere una
razionalità che è propria delle attività scientifiche per cui
arrivo a pensare che Dio esiste!
Auguro all’Autore di vivere responsabilmente quanto
afferma e di ricercare sempre il vero Bene perché,
come dice
S. Agostino, nell’intimo dell’uomo
abita la Verità.
don Enzo Fulgenzi
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