Questo è un intervento verso il quale sollecito
più che dei commenti.... una attenta lettura e
acquisizione da parte vostra .
La sua comprensione vedrete vi regalerà
dei "vissuti" sepolti e dimenticati che si
materializzeranno dopo breve tempo alla
vostra coscienza.
La nostra data ed ora di nascita ma anche i nomi
propri sono molto significativi nella nosta storia
familiare ed anche molto importanti per la lettura
astrologica; tutto questo sintetizza l’eredità che
riceviamo e le possibilità che la storia familiare
si ripeta. Ecco perchè l’albero genealogico può
essere considerato come una bella macchina
divinatoria, tanto quanto l’astrologia.
Davanti alle difficoltà o crocevie della vita può
essere interrogato.
I miei studi sugli archetipi e simboli astrologici
e le investigazioni di questi ultimi anni e l’esame
astrologico delle figure simboliche planetarie
rappresenta nel suo aspetto più profondo la
memoria del nostro albero genealogico,
l’impronta e l’eredità del nostro passato e futuro?
Questa teoria va oltre l’aspetto genetico per
abbracciare “la trasmissione” attraverso varie
generazioni della nostra identità psichica,
emozionale e spirituale.
La psicogenealogia astrologica archetipica
interpreta tutti i punti di un quadrato astrologico
alla luce dell’eredità transgenerazionale, come
se le situazioni marcate dalle posizioni planetarie
fossero successe già nella storia familiare prima
che nascessimo; e questo è completamente certo
e giustamente dà maggiore credibilità alla lettura
astrologica rappresentando così il nostro
potenziale presente e futuro.
Logicamente la nostra lettura astrale ci aiuta a
svelare segreti, a rompere silenzi familiari, ecco
perchè può diventare una indagine di gran valore
terapeutico, se sarà usata adeguatamente.
Inoltre grazie alla sua interpretazione di tipo
previsionale sarà utilissima per capire cosa in un
determinato e specifico periodo( anno, mese) può
verificarsi nella nostra vita descrivendone
chiaramente la natura ed il senso
( positivo o negativo) e fornendoci la opportunità
di intervenire preventivamente per far
sì che l'evento venga "esorcizzato"ed assorbito.
Questa disciplina studia proprio la saga familiare
trasmessa inconsciamente di generazione in
generazione, al fine di individuarne le influenze
sull’individuo e comprendere ciò che lo ha “programmato”.
Secondo questa disciplina, una trasmissione di sentimenti,
comportamenti e “memorie” può perpetuarsi da una
generazione all’altra. Sembra che l’inconscio tenga tutto in
memoria, specie i lutti e i traumi non superati (ma anche gli
avvenimenti piacevoli); questa memoria si trasmetterebbe e
spingerebbe un individuo a riprodurre le situazioni vissute
dai suoi antenati. Dunque, in un’ottica transgenerazionale,
le paure che assillano un individuo potrebbero essere quelle
di un genitore o di un avo; le sue “ferite” potrebbero avere
origine nell’inconscio di chi lo ha concepito, dei nonni, o
potrebbero addirittura rimontare a diversi secoli prima…
La trasmissione della memoria può manifestarsi dunque
a diversi livelli e nelle forme più svariate.
“Una cosa affascinante dell’albero genealogico
a tal proposito è che si possa essere
posseduti da immagini, che in realtà appartengono a
persone della nostra famiglia”.
Ma tutto questo potrà in un futuro recente spiegare certe
teorie legate al concetto di karma e reincarnazione ed agli
influssi simbolici e astrologici?
Alla prossima
Om shanti
4 commenti:
Grande tema ad ampio respiro, io credo in questa strana forma di comunicazione.Quello che non capisco è il tipo di legame che ci unisce tutti. Esiste realmente una trama d’energia in cui tutti siamo immersi, che ci mantiene tutti in contatto, cioè da fuori a dentro di noi, oppure ogni persona, nella propria corteccia cerebrale,possiede l’universo emotivo, quindi conoscendo le cose in proprio le può riconoscere negli altri che vivono i medesimi momenti emotivi ed entrare in sintonia, cioè da dentro a fuori ? Tu e voi che ne dite ? /////////// P.S. il seguito PARE non riferirsi al tuo interessante post…ma… :
Sai,oggi,ho provato a leggere i fondi del caffè,per individuare percorsi ottimali, il fatto è che io non bevo caffè.Visto che era mezzogiorno mi son fatto due uova al tegamino, ed ecco l’idea geniale ! Perchè non leggere quelle ? Però tra la fame, tra che lo sguardo mi scivolava sull’unto della padella, ho deciso di rimandare l’esperimento.Solo all’ultimo boccone ho letto strane forme, che per assonanza visuale mi suggerivano queste parole : COMPLEANNO ! Boh, chissà a chi era riferito…mi son magnato tutto e bonasera !
pippo
Ciao Pippo, mi piacciono i tuoi punti di domanda come pure le estemporaneità paradossali che inserisci nel contempo:-))
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om shanti
davide
Ciao Davide ti lascio il mio commento
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Rita
Ciao Rita ecco la mia risposta
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om shanti
davide
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